di NANDO CIANCI
Il rimprovero che con regolare frequenza viene rivolto a quanti levano continuamente la voce contro la guerra è di essere sognatori irresponsabili. Quando ci si mantiene in margini costumati. Altrimenti si passa a bollarli come utili idioti per il nemico.
A farlo sono, per lo più, intellettuali che, travolti dallo sdegno contro il despota aggressore, finiscono per abdicare alla funzione loro propria di vedere ed intendere l'insieme delle cose e finiscono con il concentrarsi su una parte della questione. La parte più odiosa è terribile, certamente, ma pur sempre una parte. Cerco di spiegarmi. È del tutto ovvio che quel che davvero importa circa la guerra è costituito dal suo terribile carico di vittime e distruzioni.