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MACCHINE CHE PENSANO

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macchine che pensanoMacchine che pensano. La nuova era dell’intelligenza artificiale, di AA.VV. , a cura di Douglas Heaven, Edizione Dedalo, Bari, 2018, pp. 272, € 16,90. Recensione.

 

Il progredire dell’intelligenza artificiale e la creazione di sempre più sofisticate macchine intelligenti ha portato con sé speranze, entusiasmi, timori, persino incubi. L’uso che se ne fa nell’assistenza ai malati, nella chirurgia, in svariate funzioni sociali, ci ha reso amiche queste macchine, ha aumentato il senso di sicurezza, ha reso più facili le comunicazioni, ha fondato la speranza di poter contare su aiuti materiali e “intelligenti” anche in situazioni di solitudine, di difficoltà, di carenza di sostegno umano. Ma, d’altro canto, sono stati anche evocati scenari che destano preoccupazioni di vario grado, fino a quello massimo che vede le macchine intelligenti impadronirsi del mondo, sottomettere l’uomo e metterne a rischio la futura esistenza della specie.
Che le preoccupazioni non sono peregrine è certificato dal fatto che numerosi studiosi e scienziati hanno più volte lanciato l’allarme. D’altro canto sono molto diffuse, tra i ricercatori, anche le voci rassicuranti, che prefigurano un avvenire nel quale l’umanità potrà contare su supporti artificiali che renderanno più confortevole e duratura l’esistenza.
A fare il punto su un dibattito che, per i suoi aspetti pratici e per i suoi risvolti etici (e persino teologici), si propaga anche nel senso comune, Interviene a proposito un libro a più mani che mette insieme articoli apparsi su New Scientist e capitoli elaborarti per l’occasione, mandato in libreria dalle Edizioni Dedalo. Studiosi, ricercatori e giornalisti scientifici analizzano la storia dell’intelligenza artificiale, le difficoltà incontrate nel cammino, le sue caratteristiche che la rendono differente dall’intelligenza umana, il suo possibile influsso sul nostro modo di pensare, la percezione che dell’estensione delle loro capacità abbiamo correntemente. E, di conseguenza, gli interrogativi di vario genere sul futuro: le macchine intelligenti sono, o saranno, in grado di “capire il mondo” e di plasmarlo? Oltrepasseranno i limiti della mente umana? Entreranno massicciamente nella sfera della creatività e nel mondo dell’arte? E così via. Domande diffuse tanto nell’opinione pubblica che nella comunità scientifica, che il libro ci aiuta ad affrontare liberandoci tanto da superstizioni catastrofiste quanto da acritiche esaltazioni sull’avvenire radioso garantito dalle intelligenze artificiali. Di esse ci vengono mostrati gli aspetti sotto angoli visuali vari, compreso quello delle masse di capitali che smuovono e degli interessi che intorno ad esse si vanno creando; nonché i rischi di “bolla” che il comparto corre, essendo anche difficile correre dietro con investimenti sufficienti ad un settore che si muove ad altissima velocità.
Il libro, di grande utilità, ci fornisce così un quadro d’insieme che aumenta significativamente le nostre conoscenze, ci fa apprezzare le conquiste di un cammino orientabile a beneficio della vita umana, ci mostra i rischi nella loro concretezza e giusta misura. E ci spinge ad intendere che la mente umana è ancora in tempo a giocare un ruolo decisivo. Prima che sia troppo tardi.

Il risvolto: Un giorno l’intelligenza delle macchine supererà quella degli esseri umani. Siamo dunque a un passo dall’apocalisse, con supercomputer che prenderanno il sopravvento sull’uomo? Oppure la loro crescita preannuncia l’avvento di una nuova èra, con macchine capaci di svolgere compiti complessi meglio e più velocemente di noi?
Ogni giorno interagiamo con macchine intelligenti senza rendercene conto. Indirizzano le nostre telefonate, approvano gli acquisti con carta di credito, interpretano gli esami medici, compongono musica e creano persino opere d’arte. Presto, inoltre, le automobili a guida automatica percorreranno le strade di tutto il mondo.
Ma come funzionano queste macchine? Come apprendono e come pensano? Negli anni ’50 sognavamo di costruire intelligenze simili a quella dell’uomo. Oggi abbiamo creato menti che, elaborando grandi quantità di dati, riescono a riconoscerci e a prendere decisioni, eppure sono fondamentalmente diverse da noi.
Il volume esamina i molteplici aspetti dell’intelligenza artificiale, dalle sue svariate applicazioni al dibattito etico che riguarda il futuro (non troppo lontano) della nostra società, fino alla domanda cruciale: le macchine erediteranno la Terra?
Chiude il libro una divertente raccolta di 50 “idee” legate all’intelligenza artificiale: curiosità, citazioni famose, freddure e riferimenti al mondo letterario, artistico, musicale e cinematografico.
Curato dal giornalista scientifico Douglas Heaven, il volume ospita contributi di importanti esperti di tecnologia, robotica e intelligenza artificiale.

L’incipit: L’intelligenza artificiale (IA) è il trend del momento. Nell’ultimo decennio o giù di lì, i computer sono stati addestrati a svolgere compiti sempre più complessi. Oggi eccellono in una straordinaria serie di attività che un tempo ritenevamo appannaggio dell’uomo. Identificare le persone in mezzo a una folla. Guidare un’automobile nel traffico dell’ora di punta, battere i migliori giocatori di Go (un gioco da tavolo per anni ritenuto intoccabile dall’intelligenza artificiale), i successi continuano. Di tanto in tanto le macchine ci superano. In generale, sono quasi sempre più veloci o più resistenti e non hanno incertezze.
Le macchine pensanti non sono di certo una novità: è da circa 75 anni che cerchiamo di costruire computer che mostrino almeno un po’ della nostra intelligenza, e l’idea di automi dalle sembianze umane è vecchia di secoli. Siamo affascinati da noi stessi – in particolar modo da come funziona il nostro cervello – ed è dunque naturale voler instillare nelle macchine un barlume d’umanità.
Dal confronto tra l’intelligenza delle macchine e quella dell’uomo nasce però anche una certa inquietudine. L’intelligenza artificiale ci assomiglierà? In che modo’ Ci sostituirà, lasciandoci senza lavoro, surclassandoci nel gioco e nelle attività creative che danno senso alla nostra vita? Personaggi pubblici come Stephen Hawking ed Elon Musk hanno addirittura sollevato lo spettro di un’apocalisse, con le macchine superintelligenti del futuro che ci calpesteranno perseguendo i loro imperscrutabili obiettivi. Secondo Musk stiamo «evocando il demone».
L’ampia risonanza suscitata dalle sue parole rivela sino a che punto le sfide poste dall’intelligenza artificiale si siano radicate nella coscienza pubblica. In realtà è poco probabile che la situazione degeneri come in un film catastrofico, tutta via ci attende un futuro ugualmente spettacolare e, se possibile, ancora più strano.

Gli autori: Douglas Heaven, curatore del volume, è giornalista scientifico e consulente per New Scientist. In passato, è stato caporedattore della sezione di tecnologia New Scientist e responsabile del lancio di Future Now, una sezione del portale BBC.com dedicata al mondo che cambia.
Gli altri autori sono: Alison George, Nick Bostrom, Nello Cristianini, john Graham-Cumming, Peter Norvig, Anders Sandberg, Toby Walsh.

 

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